Roberta mi ha incuriosito per la cura e la dedizione nel suo lavoro e nella comunicazione del suo brand. E’ sincera, genuina e la sua immagine sui social corrisponde esattamente al suo mondo reale. Attirata dalla sua rubrica “un libro al mese”, dove consiglia un libro associandolo ad una composizione floreale, ho deciso di andare a trovarla nel suo grazioso negozio a Bergamo.
Il suo passato da arredatrice è vivo e presente e lo spazio di Opi Illi è confortevole e curato in ogni dettaglio, caldo e pieno di fiori profumati.
Abbiamo chiacchierato e mi ha regalato un bellissimo mazzo di fiori che mi ha fatto compagnia per molti giorni. Mi è piaciuto il suo modo delicato e rispettoso di toccare i fiori, la sobria gentilezza e la sapienza nel saper trasferire la sua esperienza professionale precedente nel mondo dei fiori.
Mi racconteresti in breve la tua storia? Come nato il tuo progetto e perchè hai scelto il mondo del matrimonio?
Laureata in ingegneria edile/architettura, da sempre creativa, dopo dieci anni di lavoro alla scrivania, ho compreso di avere una sola vita da vivere, perciò ho iniziato a viverla come desideravo veramente. Ho aperto il negozio a Settembre 2016 e l’ho chiamato OPI ILLI, che è la risposta che davo, da piccola piccola, alla domanda “come ti chiami”. In realtà chi mi conosce da sempre, a volte mi chiama ancora così. Il mondo dei matrimoni non l’ho scelto: io ho scelto i fiori e loro hanno scelto per me esperienze meravigliose.
Dove trovi ispirazione?
L’ispirazione mi chiedo spesso da dove mi arrivi: in realtà -credo- da tutto quello che sono stata, dai viaggi, dall’umore, dai fiori stessi.

















Tre profili instagram da seguire
@latatamaschio, perchè è una realtà meravigliosa, che fatico a trovare altrove.
@verderame91, perchè se i ragazzi giovani avessero metà della sua sensibilità, il mondo sarebbe un luogo migliore. Lei è una rarità.
@tulipinadesign, perchè i fiori sono poesia e lei non perde occasione per dimostrarlo.
Un libro bello e significativo che ti ha cambiato la vita?
Nessun dubbio: Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, semplicemente perchè è IL libro che mi ha fatto appassionare alla lettura e ogni libro ha qualcosa di bello da regalarci. Quindi, da un libro che è un mondo, si è aperto un mondo molto più vasto.
Spesso si dice che il “lavoro” che immaginiamo da bambini contenga parte del nostro futuro. Che cosa sognavi di diventare da bambina?
Amavo immensamente mia nonna, che era una parrucchiera. Quindi il primo sogno è stato quello, appunto, di diventare parrucchiera, poi restauratrice di belle arti e infine architetto.
Progetti futuri?
Futuri e imminenti: mi dedicherò prevalentemente al mercato online, ai workshop e ai matrimoni. Più passano gli anni, più cerco di migliorare la qualità della vita. Pensavo che la fioreria mi avesse già offerto uno stile di vita privilegiato, ma ho scoperto che la qualità del mio tempo ha ancora molti margini di miglioramento.















